Pandoro con la pasta madre

Pandoro con la pasta madre.
Pandoro con la pasta madre.

Pandoro con la pasta madre.
Pandoro con la pasta madre.

Realizzare il pandoro con la pasta madre richiede un po’ di pazienza e una discreta conoscenza delle tecniche per l’utilizzo della pasta madre, ma è una fatica che vale la pena: il risultato è decisamente superiore a quello realizzato con il lievito di birra (più facile da fare, ma l’odore del lievito, alla fine, sovrasta il profumo del burro e della vaniglia).

Dopo aver fatto tre prove con tre ricette diverse, con alterne fortune, ho trovato questa ricetta, dal blog Il crudo e il cotto – dove il procedimento è raccontato in modo molto preciso e con utilissimi video. Non ho proprio seguito tutto alla lettera, mi sono fatta qualche sconto sulla ricetta, ma il risultato è stato ottimo.

Per la precisione, per quanto riguarda gli ingredienti, non ho messo nel secondo impasto il malto (2,5 g), il latte in polvere (10 g) e il cioccolato bianco (7 g).

Il pandoro che ne risulta è molto soffice, leggermente profumato all’arancia, con una nota aromatica che migliora con il passare dei giorni (ergo: non affrettatevi ad assaggiarlo appena sformato, lasciatelo riposare almeno un paio di giorni).

La dose che riporto è per un pandoro da 1 kg. Siccome io ho una forma da 700 g, con questa quantità ho fatto un pandoro e sei pandorini.

La ricetta non è facilissima, se si è alle prime armi con la pasta madre, ma se la si adopera già da un po’ è solo questione di pazienza. Come attrezzatura, a parte gli stampi, credo sia abbastanza indispensabile un’impastatrice, perché si tratta di impasti morbidi e appiccicosi che sono difficili da lavorare a mano (non credo impossibile, ma sicuramente non banali da maneggiare).

Ingredienti

Per un pandoro da 700 g e sei pandorini

Primo impasto

  • 125 g di pasta madre rinfrescata in giornata o il giorno prima
  • 250 g di farina di manitoba
  • 90 g di acqua
  • 80 g di zucchero
  • 70 g di tuorli (4/6 tuorli a seconda della dimensione)
  • 110 g di burro
  • 1 g di sale
  • molta pazienza

Secondo impasto

  • primo impasto
  • 120 g di farina
  • 40 g di acqua
  • 30 g di zucchero
  • 70 g di tuorli (4/6 tuorli a seconda della dimensione)
  • 110 g di burro
  • 15 g di emulsione aromatica (10 g di burro fuso, 5 g di miele, i semi di 1 bacca di vaniglia, la buccia grattugiata di mezza arancia)
  • 1 g di sale
  • burro per imburrare gli stampi
  • 1 stampo da pandoro e uno stampo per pandorini
  • molta pazienza

Procedimento

  1. Sciogliere lo zucchero nell’acqua, versarlo nell’impastatrice e aggiungere la pasta madre. Mescolare per circa due-tre minuti con una frusta a K o a foglia.
  2. Aggiungere la farina in una volta sola e continuare a impastare, fino a ottenere un impasto omogeneo (risulterà piuttosto asciutto).
  3. Aggiungere a più riprese (3 o 4) i tuorli sbattuti. Questi vanno aggiunti solo quando quelli precedentemente amalgamati sono stati ben assorbiti, ovvero sono stati incorporati nella pasta e questa è tornata a essere elastica (allargata con le dita deve formare uno strato sottile, quasi trasparente, di impasto). Armatevi di pazienza per questa fase (la lavorazione del primo impasto a me richiede circa un’ora).
  4. Con la stessa logica delle uova, aggiungere in più riprese il burro ammorbidito “a pomata” (20 secondi nel microonde, quindi mescolarlo con un cucchiaio fino a ottenere una “pomata”). Insieme all’ultima trance di burro aggiungere anche il sale.
  5. Utilizzare una frusta a gancio per terminare l’impasto, di modo che si “incordi”.
  6. Lasciar riposare coperto e in luogo tiepido per almeno 12 ore, o fino a quando l’impasto non triplica il proprio volume. Se la stanza è fredda, si può mettere nel forno, eventualmente con la luce accesa, o a bagno maria in un pentolone pieno di acqua calda (sotto i 40 gradi) – avendo cura di fare in modo che l’acqua non vada dentro il contenitore con l’impasto. Qui la pazienza è di nuovo fondamentale: solo quando il primo impasto è triplicato, procedere con la seconda fase. A me, la prima volta, sono state necessarie 18 ore.
  7. Procedere con il secondo impasto: sciogliere lo zucchero nell’acqua, aggiungere il primo impasto e impastare con la frusta a gancio per qualche minuto, quindi aggiungere la farina e continuare a impastare fino a quando non diventa omogeneo.
  8. Procedere come per il primo impasto per incorporare i tuorli e il burro (anche in questo caso ammorbidito a pomata).
  9. Come ultimo ingrediente aggiungere l’emulsione aromatica e il sale.
  10. Inserire l’impasto dentro le forme precedentemente imburrate con un velo di burro fuso, aiutandosi con un pennello, coprire con la pellicola e lasciar lievitare per almeno 8-9 ore, fino a quando il pandoro grande non raggiunge quasi il bordo dello stampo (in pratica, triplica il proprio volume). Questo è l’ennesimo momento in questa ricetta in cui è richiesta molta pazienza…
  11. Cuocere il pandoro a 170 °C per circa 40 minuti e i pandorni a 160 °C per 25 minuti.
  12. Lasciarli raffreddare e sformare (non sformarli caldi!).
  13. Metterli in una busta di plastica per alimenti (per es. i sacchetti per il congelatore) con dello zucchero a velo vanigliato, agitare la busta in modo che lo zucchero ricopra l’intera superficie dei pandori.
  14. Chiudere e lasciar aromatizzare per almeno un giorno prima di servire (preferenzialmente tiepido) – Insomma, anche al termine è richiesta un po’ di pazienza, ma ne vale la pena…

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