Blognotes dalla fiera del libro di Francoforte/2

Diciamo che il sabato non e’ il giorno migliore per visitare la fiera del libro di Francoforte: c’era veramente da fare a pugni per muoversi…

Ad ogni modo, defilandosi in “hall” meno frequentate ho trovato un po’ di respiro… Purtroppo il tempo non e’ bastato a fare e vedere tutto cio’ che volevo, nonostante cio’ e’ stato molto interessante.
Alcune microsegnalazioni, piu’ curiosita’ che altro.

Intanto confermo la mia impressione positiva sui paesi dell’est europa e asia, perche’ ho visto gran belle cose. A tal proposito sicuramente un piccolo (si fa per dire, circa un centinaio di dipendenti…) indiano merita la palma per il miglior gadget (ritratto in foto): una penna USB con funzione di portachiave (spinotto retraibile), con impresso il loro logo, e consegnata in una borsina di cotone e nastrini dorati (come a dire, tradizione e innovazione?), all’interno i loro cataloghi, dei libri, delle illustrazioni e dei materiali multimediali, in formato interattivo.

Sfogli le pagine del catalogo e facendo clic sui libri che ti interessano si aprono microsegnalibri o ingrandimenti delle immagini (nel caso del catalogo delle illustrazioni) e altre chicche. Nelle prime due pagine del catalogo le fotine di tutte le persone che hanno lavorato ai libri con i loro ruoli. Chapeau.
Altre cose carine: per i nostalgici anni ’80, uno stand interamente dedicato ai Puffi (evidentemente, anche se esiste una sola puffetta non si sono ancora estinti…), con statue a grandezza pari a 20 mele o poco piu’ (battuta per soli intenditori…).

Molto carini anche i quadri fatti con i fumetti a colori dei Peanuts, vignette 50×50 montate su legno rigido, spesso circa 5 cm, senza cornice. Una storia, tre vignette, tre qudri allineati: idea da tenere presente.
E poi libri libri libri…

Tra questi, uno di cui ho visto diversi manifesti, capito poco, ma l’idea non era male: reflexiva, book to reflect: intriguing book of few word. Una cartolina molto convincente, sul retro la scritta “i write a 16-word book”, con una sequenza ripetuta che riempie la pagina di “you will read this book” (www.16-wordbooks.com).
Alla fine, pero, bisogna tornare in Italia, viaggio tranquillo e puntuale. Al rientro, una visione curiosa: una signora scende dall’aereo con un trolley rosso aperto da cui spunta una cosa bianca e spumosa. Che si muove. Vedere la foto per capire.

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